Poi, si arriva in un bosco come questo, dopo aver ascoltato la fatica di una salita, che attraversa i nostri muscoli, che imprime un ritmo accelerato al battito del nostro cuore, che rende frenetico il nostro respiro. Arriva il bosco, la neve rallenta il nostro passo, il cuore si fa quieto e il respiro si allunga, come i nostri pensieri, che si diradano, senza porre resistenza a un fremito d’aria che entra nel nostro corpo, inaspettato, portatore di quiete e leggerezza. Tutt’attorno solo il silenzio, fatto di piccoli suoni che seguono lo spartito armonioso di una natura che ti accarezza e ti invita a restare, sospeso, nel tempo, che sembra non trascorrere più.

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È il rito più bello, se fatto con la dovuta calma, senza frenesia da appetito, pregustando quel tenero albume bianco, che avvolge una piccola pallina gialla, morbida e gustosa. È un piccolo, grande piacere, rompere l’uovo cotto, farsi strada in quella crepa appena accennata, ripulire la superficie bianca da ogni residuo di quel guscio protettivo e intanto fare qualche chiacchiera insieme alla persona con la quale hai deciso di condividere questo piccolo momento di piacere, questo svelare al mondo il mistero nascosto nella forma perfetta di un qualsiasi uovo di gallina.

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Compagna di questi giorni di luce, che ti muovi con passo svelto insieme a me, di me sei l’essenza, un contorno e niente più, ma quanto basta per riconoscere nel profilo che si muove il corpo sacro che custodisce la parte più intima di me, quella a me più cara, cordone ombelicale che mi lega all’universo e da forma e ragione al mio essere speciale.

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Oggi mi sono vestito d’acqua, ho indossato l’abito più bello, con baveri di schiuma e bottoni di stelle marine, dai taschini uscivano pesci di ogni foggia, avevo tartarughe come scarpe e capelli di medusa. Camminavo sul fondale tra coralli colorati e lunghe alghe color smeraldo. Su una giostra di cavallucci marini, c’erano sirene sorridenti, di una ricordo i capelli rossi, fiammanti, si chiamava Alice e raccontava meraviglie. Io non sapevo nuotare, ma nessuno me lo aveva fatto notare. In mezzo a quel fondale non mi sentivo per niente annegare, per un attimo mi sono sentito speciale.

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